La crisi umanitaria in Siria è stata una delle priorità del Parlamento. La Turchia ospita attualmente oltre 2,5 milioni di rifugiati siriani ufficialmente registrati. La plenaria di gennaio ha esortato gli Stati membri dell’UE a sostenere le infrastrutture necessarie per i rifugiati attraverso 3 miliardi di euro inviata alla Turchia. Mentre l’UE cerca il miglior approccio per affrontare la crisi, due delegazioni di deputati di LIBE e BUDG si recano in Turchia questa settimana.
Il conflitto in Siria è diventato il più grande disastro umanitario a livello globale dalla Seconda guerra mondiale. Dopo quasi cinque anni di combattimenti, il numero degli sfollati sale a 6,5 milioni e i cittadini costretti a fuggire nei paesi vicini sono ormai 4,6 milioni. Negli ultimi giorni, circa 35.000 persone hanno lasciato la città più grande della Siria, Aleppo, e non è ancora stata trovata una soluzione sul breve o medio termine.
I rifugiati in Turchia
Secondo i dati dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, alla fine di dicembre 2015, la Turchia ospitava più di 2,5 milioni di rifugiati siriani registrati.
Circa il 90% dei rifugiati siriani in Turchia vivono al di fuori dei campi, e si stima che più di uno su due rifugiati siriani sia un bambino. L’UE sta lavorando a stretto contatto con le autorità turche e le agenzie delle Nazioni Unite per rispondere alle urgenze umanitarie dei gruppi più vulnerabili.
A causa del conflitto in corso in Siria, la Turchia è diventata anche una via di transito per i rifugiati. L’anno scorso ci sono stati oltre 850.000 arrivi registrati dal mare in Grecia dalla Turchia, in maggioranza di provenienza siriana. Il 3 febbraio 2016, gli Stati membri dell’UE hanno concordato il finanziamento di un fondo di 3 miliardi di euro per assistere la Turchia ad affrontare i bisogni dei rifugiati e dei loro centri di accoglienza.
La commissione per le Libertà civili
Questa settimana, la vice-Presidente del Parlamento Europeo Sylvie Guillaume (S&D, Francia) è a capo di una delegazione in Turchia. Sette deputati della commissione per le Libertà civili visiteranno i centri di sostegno dei rifugiati e incontreranno le ONG e gli altri partner per valutare la situazione sul terreno.
L’obiettivo principale della missione? “Conoscere meglio la situazione per agire meglio”. Ha aggiunto: “La lista delle questioni da discutere sarà lunga: la protezione, l’accoglienza e l’integrazione dei rifugiati, il reinsediamento, la gestione delle frontiere, la liberalizzazione dei visti, la lotta al contrabbando e molto ancora”.
Dopo la visita Guillaume spera che i deputati avranno “un’idea più generale delle questioni in gioco e saranno in grado di avanzare proposte più appropriate sull’afflusso di rifugiati e, più in particolare, sul partenariato UE-Turchia”.
La commissione per i Bilanci
Anche una delegazione di undici deputati della commissione per i Bilanci visiterà la Turchia questa settimana per discutere l’applicazione dei fondi UE con le autorità locali. La missione prevede anche una visita ad un campo profughi.
Il presidente della commissione per i Bilanci Jean Arthuis (ALDE, Francia) ha dichiarato: “Stiamo andando in Turchia per ascoltare i diretti interessati, per esaminare i progetti co-finanziati dal bilancio dell’Unione europea in corso di attuazione, e per valutare la loro efficacia. Questa crisi richiede una risposta ambiziosa e coordinata, in collaborazione con le agenzie delle Nazioni Unite, gli stati membri, le ONG e, naturalmente, le autorità turche”.